Marcello Franci
Marcello Franci, figura tra le più note del panorama arbitrale senese. Di questo mondo, che per lui sarebbe diventato quasi una seconda famiglia, aveva iniziato a far parte nel lontano 1967, all'età di 24 anni. Messosi presto in luce sui difficili campi del settore dilettantistico toscano, aveva meritatamente raggiunto il calcio che conta come assistente arbitrale (o guardalinee, come si diceva allora). E fino al 1987 sono stati davvero tanti i campionati di Serie C2 e C1 che lo hanno visto impegnato sui campi di tutta Italia, spesso chiamato a collaborare in partite di cartello con direttori di gara destinati a divenire famosi e in molti casi anche loro senesi come Claudio Agnelli, Vincenzo Fiorenza e soprattutto Varno Betti. Nel frattempo Marcello Franci si confermava pedina insostituibile anche per la Sezione Arbitri di Siena, prima nel ruolo di consigliere, poi di esperto Delegato Tecnico e, una volta abbandonati i campi di gioco, come presidente dal 1988 al 1990. Non solo: nel 1979 era stato tra i primi a ricevere quel "Premio Siena" a cui proprio lui, assieme al mai dimenticato Loris Guiggiani, avrebbe dato nel tempo un impulso decisivo legandolo tra l'altro al nome del grande Artemio Franchi. Nel 1990 l'attribuzione, da parte della dirigenza nazionale dell'AIA, della qualifica di Arbitro Benemerito era stato per Marcello Franci il giusto riconoscimento ad una carriera, in campo e fuori, da additare ad esempio. A questo punto un grave malore ne aveva solo in parte limitato la proverbiale capacità di dedicarsi anima e corpo alla sua Sezione e soprattutto non aveva minimamente scalfito il fraterno attaccamento di Marcello verso gli amici che condividevano la sua stessa passione per il calcio e l'arbitraggio tanto che ancora oggi trovava modo di collaborare assiduamente con il Comitato provinciale della FIGC. Ricordando le sue battute sempre sdrammatizzanti, i preziosi consigli che sapeva elargire con impareggiabile bonomia e la sua naturale capacità di sapersi far volere bene, Marcello Franci ha lasciato un vuoto profondo nell'animo dei suoi colleghi dal presidente Sergio Marcocci fino al più giovane degli arbitri senesi.
M.L.